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L’età Repubblicana e le Guerre Puniche

Mentre i reperti archeologici documentano quindi la ricchezza e l’importanza di Praeneste in età orientalizzante ed arcaica, le prime notizie tramandate dagli autori antichi risalgono solo all’inizio dell’epoca repubblicana, quando se ne ricordano i contrastati rapporti con la Lega Latina. Sappiamo inoltre che già alla fine del V sec. a.C. alcuni membri delle più importanti famiglie prenestine, come gli Anicii, entrarono a far parte del senato di Roma.

Dall’inizio del secolo successivo diventano assai più consistenti sia le notizie delle fonti letterarie che i reperti archeologici, consentendo una ricostruzione della vita della città più completa e articolata.

Praeneste intraprese frequenti lotte con Roma: già nel 380 a.C. il comandante romano Cincinnato la conquistò, portando a Roma, come bottino di guerra, la statua di Giove Imperatore, che dedicò sul Campidoglio. Seguirono altre rivolte contro Roma, che portarono la città ad allearsi dapprima con i Galli nel 358 a.C., e poi con le città latine ribelli nella cosiddetta guerra latina, che finì, nel 338, con la definitiva sottomissione a Roma. Praeneste così privata di una parte del suo territorio e perse sensibilmente di importanza, tanto che anche le fonti letterarie sulla città diventano da questo momento più esigue.

Sappiamo soltanto che durante la seconda guerra punica (218-202 a.C.), combattuta al fianco di Roma, il pretore prenestino M. Anicio si distinse nella strenua difesa di Casilinum contro l’avanzata di Annibale, e che dopo la conclusione di questa guerra la città divenne luogo di confino per i prigionieri.

 

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